Droga e carcere

Nell'ambiente carcerario la difficoltà o l'impossibilità di reperire l'eroina e la diminuzione degli stimoli incentivi abituali, superata la fase di astinenza, riducono significativamente il craving appetitivo, illudendo il medico ed il paziente di un'avvenuta "guarigione"

Per il tossicodipendente il carcere costituisce una risposta inutile e dannosa e occorre pensare a strategie che consentano il superamento di tale realtà e restituiscano al carcere la propria funzione

Tra i detenuti consumatori di sostanze per via iniettiva l'uso promiscuo di aghi e siringhe è molto diffuso. Si consuma meno che all'esterno, dunque il numero complessivo di iniezioni è percentualmente molto inferiore, ma si consuma in modo molto più rischioso

La tossicodipendenza non è una forma di devianza da sanzionare penalmente; viceversa, essa è una patologia causata da determinanti biologiche, psicologiche e sociali, che rappresentano la base di comportamenti devianti veri e propri

Il presente articolo e gli scritti nei riquadri inseriti in questo numero sono tratti da "Ragazzi Dentro" (ed. Manni), dieci anni di lettere dal carcere alla comunità "Villa Maraini" di Roma

Lo scopo principale delle revisioni sistematiche della letteratura scientifica è di fornire informazioni circa le prove di efficacia dei trattamenti