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Addiction e dermatologia

È con grande piacere che redigiamo questo editoriale di presentazione al numero di Medicina delle Dipendenze intitolato Addiction e dermatologia e almeno due sono le ragioni di questo entusiasmo. La prima, in qualche modo la più ovvia, è data dal fatto che il numero tratta in maniera monografica numerosi disturbi di natura dermatologica legati all’uso delle droghe iniettive e alle infezioni sessualmente trasmesse come per esempio la sifilide, che nei soggetti che abusano di sostanze assume dei caratteri particolarmente maligni. La seconda ragione, in qualche modo complementare alla prima, risiede nel richiamo del concetto della cute come organo “spia” di numerose condizioni morbose e, quindi, anche di diverse dipendenze da sostanze. È significativo ricordare in questo contesto che la relazione tra addiction e dermatologia rappresenta altresì una importante problematica che è andata col tempo sviluppandosi sino a far riemergere patologie cutanee diventate ormai “obsolete” e richiamare in questo modo l’attenzione dei dermatologi, soprattutto quelli più giovani, su malattie che erano diventate abbastanza rare. La monografia spazia su tutti gli argomenti relativi alle manifestazioni cutanee come conseguenza dell’abuso delle sostanze più comuni mettendo l’accento sulla possibilità che, sebbene molti quadri clinici si possano osservare anche in altre condizioni, è l’esame del clinico, unitamente all’oggettività delle lesioni, che consoliderà il sospetto della dipendenza, soprattutto quella non dichiarata. Il numero apre con l’articolo di Laura Atzori e Monica Pau sull’uso di sostanze e malattie sessualmente trasmesse delineando i vari quadri clinici con i relativi fattori di rischio a cui vanno incontro i consumatori di sostanze illecite. L’abuso di eroina e cocaina comporta delle manifestazioni cutanee acute, ritardate e croniche che a seconda della modalità di assunzione presentano quadri clinici differenti e spesso non facilmente diagnosticabili (ancora Atzori e Pau). L’articolo di Nicola Aste et al. presenta un vasto ed esauriente excursus su tutte le manifestazioni cutanee legate all’uso e all’abuso di alcol evidenziando soprattutto come l’analisi in chiave dermatologica offra un prospettiva privilegiata in quanto consente di sospettarne e diagnosticarne la presenza in modo precoce e pertanto di intervenire attuando misure profilattiche e terapeutiche. Segue il contributo di Manunza et al. che affronta il tema dell’impatto negativo che l’inalazione routinaria e cronicamente ripetuta del fumo di tabacco ha sulla salute con particolare riferimento alle manifestazioni dermatologiche fumo-correlate: dall’invecchiamento prematuro della cute alle modificazioni a carico degli annessi cutanei, ai tumori. Infine, non poteva mancare la specifica trattazione (delle conseguenze) di un disturbo che si sta diffondendo con drammatici risvolti dermatologici: la tanoressia o sindrome compulsiva da sole. Questa, che è stata studiata come possibile foma di dipendenza, è legata non solo all’abbronzatura da sole ma soprattutto all’esposizione ingiustificata a raggi ultravioletti artificiali, ultravioletti freddi e lampade solari e comporta una miriade di problemi, talvolta molto seri, quali lesioni precancerose, tumori epiteliali e melanoma (Galletti et al.). Nel complesso crediamo che questo volume potrà essere molto utile nell’aggiornamento non solo dei dermatologi ma soprattutto dei colleghi che si occupano specificatamente di dipendenze offrendo alla loro attenzione un esauriente compendio di un argomento affascinante e in continua evoluzione.