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Interazione dell’uso di cannabis e polimorfismo rs1076560 del gene DRD2 sui livelli di schizotipia in soggetti sani


Dipartimento di Neuroscienze ed Organi di Senso, Università di Bari “Aldo Moro”

IRCCS “Casa Sollievo della Sofferenza” San Giovanni Rotondo (FG)

Dipartimento di Neuroscienze ed Organi di Senso, Università di Bari “Aldo Moro”

Dipartimento di Neuroscienze ed Organi di Senso, Università di Bari “Aldo Moro” IRCCS “Casa Sollievo della Sofferenza” San Giovanni Rotondo (FG)

Dipartimento di Neuroscienze ed Organi di Senso, Università di Bari “Aldo Moro”

Articolo di 5 pagine in formato pdf

Numerose ricerche mostrano come l’uso di cannabis possa costituire un fattore di rischio per l’insorgenza di schizofrenia in individui geneticamente vulnerabili. Diversi studi suggeriscono che la cannabis possa favorire una disregolazione della trasmissione dopaminergica in aree prefrontali e striatali. Il polimorfismo rs1076560 del gene DRD2 (G>T) è stato dimostrato modulare il signaling dopaminergico striatale e l’attività prefrontale. La schizotipia, insieme di sintomi subclinici della schizofrenia presenti nel 10% della popolazione generale, in alcuni casi per l’azione di variabili interagenti darebbe origine alla malattia conclamata. Obiettivo di questo studio è valutare, in un gruppo di controlli sani (NC), la relazione tra cannabis, genotipo DRD2 rs1076560 e schizotipia. 98 NC, genotipizzati per DRD2 rs1076560, sono stati sottoposti a Drug Abuse Screening Test e Schizotypal Personality Questionnaire per valutare l’uso di cannabis e il livello di schizotipia. L’ANOVA ha mostrato come l’uso di cannabis sia significativamente associato alla schizotipia (p=0,000). L’ANOVA fattoriale, inoltre, suggerisce come l’uso di cannabis interagisca con ilgenotipo DRD2 nell’influenzare i livelli di schizotipia: l’uso di cannabis è significativamente associato a maggiori livelli di schizotipia soltanto per i DRD2 T-carrier (p=0,012). I risultati suggeriscono come l’uso di cannabis, interagendo con varianti geniche del DRD2, possa avere un ruolo nella patofisiologia della schizofrenia.