L’ADHD dell’adulto
Samuele Gemignani
ASL Nord Ovest Toscana
zona Versilia, Viareggio
Walter Paganin
DSM ASL RM/5 Tivoli Lazio
Sabrina Signorini
Guidonia Lazio
Alessandro Pallucchini
Dipartimento di Psichiatria
e Dipendenze, Sezione Dipendenze
Unità Sanitaria Nord-Ovest
Regione Toscana
Zona Apuana, Carrara-Massa
Articolo di 14 pagine in formato digitale pdf
ADHD è l’acronimo di Attention Deficit Hyperactivity Disorder, meglio noto in Italia con il nome di Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività. L’ADHD persiste in età adulta nel 50-66% degli individui; adulti che, con una certa similitudine tra i generi, riportano spesso bassi livelli di studio, problemi lavorativi, relazionali, difficoltà matrimoniali, perdite di partner e amicizie, scarsa competenza sociale e sono inoltre vittime di eventi traumatici e incidenti con frequenti problemi legali. Le causalità multifattoriali dell’ADHD si riflettono nell’eterogeneità clinica, con diverse comorbidità psichiatriche, modelli di compromissione neurocognitiva e traiettorie di sviluppo con ampia gamma di anomalie cerebrali strutturali e funzionali. Ulteriori ricerche permetteranno di intervenire su una patologia eterogenea e che si presenta in comorbidità con altri disturbi complicando e aggravando il quadro clinico complessivo e la sofferenza del paziente, aiutando pazienti e famiglie, psicologi e medici a far riconoscere l’ADHD come possibile diagnosi in età adulta.