L’ipotesi dell’automedicazione nel disturbo duale (ADHD dell’adulto/disturbo da uso di cocaina). Dall’uso intenso di cocaina a quello occasionale in pazienti trattati con farmaci stimolanti
Corrado Manni
Unità per i disturbi duali VP Dole
Seconda Clinica Psichiatrica
Dipartimento di Medicina Clinica
e Sperimentale, AOUP Santa Chiara
Università di Pisa
Giada Cipollone
Unità per i disturbi duali VP Dole
Seconda Clinica Psichiatrica
Dipartimento di Medicina Clinica
e Sperimentale, AOUP Santa Chiara
Università di Pisa
Alessandro Pallucchini
Unità per i disturbi duali VP Dole
Seconda Clinica Psichiatrica
Dipartimento di Medicina Clinica
e Sperimentale, AOUP Santa Chiara
Università di Pisa
Angelo GI Maremmani
Dipartimento di Psichiatria
e Dipendenze, Sezione Psichiatria
Unità Sanitaria Nord-Ovest
Regione Toscana
Zona della Versilia, Viareggio
Associazione per l'Utilizzo
delle Conoscenze Neuroscientifiche
a fini Sociali (AU-CNS)
Pietrasanta, Lucca
Giulio Perugi
Seconda Clinica Psichiatrica
Dipartimento di Medicina Clinica
e Sperimentale, AOUP Santa Chiara
Università di Pisa
Icro Maremmani
Unità per i disturbi duali VP Dole
Seconda Clinica Psichiatrica
Dipartimento di Medicina Clinica
e Sperimentale, AOUP Santa Chiara
Università di Pisa
Associazione per l'Utilizzo
delle Conoscenze Neuroscientifiche
a fini Sociali (AU-CNS)
Pietrasanta, Lucca
Istituto di
Scienze del Comportamento
G De Lisio
Pisa
Articolo di 6 pagine in formato digitale pdf
Il disturbo da uso di cocaina (CUD) è una crescente preoccupazione per la salute pubblica, ma finora non sono state dimostrate farmacoterapie efficaci. I farmaci stimolanti hanno dimostrato di essere promettenti nel trattamento del CUD. L’ipotesi dell’automedicazione (SMH) può aiutare a spiegare meglio questo fenomeno, specialmente nei casi in cui il CUD si verifica con il disturbo da deficit di attenzione e iperattività dell’adulto (A-ADHD). In uno dei nostri studi retrospettivi, un campione di 20 pazienti consecutivi (di età compresa tra 18 e 65 anni) con disturbo duale (A-ADHD/CUD), in trattamento con metilfenidato (MPH) o atomoxetina (ATM), è stato seguito per studiare gli effetti del trattamento A-ADHD sul consumo di cocaina. I pazienti sono stati seguiti per un periodo medio di 7 mesi (minimo 1, massimo 30 mesi). Tutti gli individui sono stati valutati con questionari standardizzati per valutare la diagnosi, l’efficacia del trattamento e il miglioramento clinico. I risultati hanno mostrato che i comportamenti che riflettono la dipendenza da cocaina sono stati drasticamente ridotti durante il trattamento stimolante dell’A-ADHD e che questi miglioramenti non erano correlati con età, sesso, familiarità, durata del trattamento o farmaci utilizzati. Il miglioramento della CUD era strettamente correlato con il miglioramento dell’A-ADHD. Questo studio ha ulteriormente supportato la validità dell’SMH nei pazienti con ADHD con CUD concomitante.