L’uso di cannabis, cocaina e alcol ha un impatto diverso sul quadro clinico del disturbo da deficit di attenzione e iperattività degli adulti?
Vincenza Spera
Clinica Psichiatrica
e Organizzazione Sociopsichiatrica
Mendrisio, Svizzera
Società di Psichiatria Clinica
e Sperimentale della Scuola di Pisa
Alessandro Pallucchini
Società di Psichiatria Clinica
e Sperimentale della Scuola di Pisa
Dipartimento di Psichiatria
e Dipendenze, Sezione Dipendenze
Unità Sanitaria Nord-Ovest
Regione Toscana
Zona Apuana, Carrara-Massa
Marco Carli
Scuola di Specializzazione
in Farmacologia Clinica
Dipartimento di Medicina Clinica
e Sperimentale, Università di Pisa
Marco Maiello
Società di Psichiatria Clinica
e Sperimentale della Scuola di Pisa
Dipartimento di Psichiatria
e Dipendenze, Sezione Dipendenze
Unità Sanitaria Nord-Ovest
Regione Toscana
Zona Apuana, Carrara-Massa
Angelo GI Maremmani
Società di Psichiatria Clinica
e Sperimentale della Scuola di Pisa
Dipartimento di Psichiatria
e Dipendenze, Sezione Psichiatria
Unità Sanitaria Nord-Ovest
Regione Toscana
Zona della Versilia, Viareggio
Associazione per l’Utilizzo
delle Conoscenze Neuroscientifiche
a fini Sociali (AU-CNS)
Pietrasanta, Lucca
Giulio Perugi
Associazione per l’Utilizzo
delle Conoscenze Neuroscientifiche
a fini Sociali (AU-CNS)
Icro Maremmani
Seconda Clinica Psichiatrica
Dipartimento di Medicina Clinica
e Sperimentale, AOUP Santa Chiara
Università di Pisa
Gruppo di Ricerca VP Dole
Istituto di
Scienze del Comportamento
G De Lisio
Pisa
UniCamillus
International Medical University
in Rome
Articolo di 6 pagine in formato digitale pdf
Mentre l’associazione tra disturbo da deficit di attenzione/iperattività (A-ADHD) e disturbi da uso di sostanze (SUD) è stata ampiamente esplorata, meno attenzione è stata dedicata alle varie varianti di uso di sostanze. In un precedente articolo, abbiamo identificato due varianti: tipo 1 (uso di stimolanti/alcol) e tipo 2 (uso di cannabinoidi). In uno dei nostri studi abbiamo confrontato le caratteristiche demografiche, cliniche e sintomatiche tra i pazienti con disturbo duale A-ADHD (DD/A-ADHD) in base alla nostra tipologia di uso di sostanze e A-ADHD senza DD (NDD/A-ADHD). I pazienti con NDD sono stati diagnosticati più frequentemente come appartenenti al sottotipo ADHD disattento rispetto ai pazienti di tipo 1 DD/A-ADHD, ma non rispetto al tipo 2 DD/ADHD. I pazienti con NDD / A-ADHD hanno mostrato sintomi meno gravi di iperattività/impulsività rispetto a DD/A-ADHD di tipo 1, ma non di tipo 2. I pazienti di tipo 1 e di tipo 2 condividevano la caratteristica di mostrare una maggiore impulsività rispetto a quelli NDD/A-ADHD. I punteggi di psicopatologia generale erano più gravi nei pazienti con DD/ADHD di tipo 2, mentre i pazienti di tipo 1 mostravano una maggiore somiglianza con NDD/A-ADHD. I problemi legali erano più fortemente rappresentati nel tipo 1 che nei pazienti di tipo 2 o NDD/A-ADHD. I nostri risultati suggeriscono che l’uso di sostanze di tipo 1 e di tipo 2 differisce nei loro effetti sui pazienti con ADHD, un risultato che porta con sé diverse probabili implicazioni nel trattare i processi diagnostici e terapeutici.