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Alcol e formazione in ambito sanitario


Dipartimento di Scienze Mediche e Sanità Pubblica Università di Cagliari

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Articolo di 6 pagine in formato pdf
Con questo lavoro si affronta la tematica della formazione in alcologia, indagando la presenza (o mancanza) di attività didattiche inserite nei percorsi formativi a partire dal livello di scuola primaria e fino ai corsi universitari di laurea triennale e magistrale, allo scopo di evidenziare la necessità del loro inserimento. Particolare attenzione è stata posta alle motivazioni di tipo culturale e sociale che favoriscono il permanere di un atteggiamento di accondiscendenza e tolleranza verso un fenomeno universalmente riconosciuto di estrema pericolosità. Attraverso un’indagine che ha ricercato approcci e soluzioni adottate a livello mondiale, si è passati ad una successiva verifica della presenza di iniziative in corso e di programmi di attuazione legislativa a livello europeo e nazionale, oltre che regionale. La ricerca ha evidenziato la volontà, espressa dai rappresentanti delle varie nazioni europee partecipanti a specifici incontri sulla tematica alcol, di uniformare le normative nazionali per trovare soluzioni condivise che superino le differenze culturali presenti tra i vari Paesi. L’interrogazione di numerose fonti e siti istituzionali italiani ed esteri, ha rivelato una quasi totale assenza di percorsi formativi inseriti nei piani di studio soprattutto a livello universitario ove, se presenti, lo erano con frequenza non obbligatoria. Alla luce di quanto previsto in Italia dalla legge quadro in materia di alcol e problemi alcol-correlati (L. 125/2011), si auspica che l’attuazione delle linee programmatiche previste nel Piano Nazionale Alcol e Salute (PNAS) del 2009/11, porti finalmente all’inserimento della formazione sino al livello universitario, così come già avviene negli Stati Uniti, in Canada e in Australia. Uno degli scopi di questa ricerca è quello di evidenziare le ambiguità derivanti da retaggi di origine culturale e sociale che riguardano l’alcol e confondono la corretta e completa informazione su una sostanza oggettivamente dannosa ma che tuttavia, come nel caso del vino, è parte integrante della dieta mediterranea, considerata una delle più salutari al mondo dal punto di vista nutrizionale.