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Prevenzione e cura dei disturbi alcol-correlati nell’anziano


Dipartimento di Scienze Mediche e Sanità Pubblica Università di Cagliari

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Articolo di 9 pagine in formato pdf
In Italia, pur registrandosi negli ultimi decenni una riduzione dei consumi e della mortalità correlata, il consumo di alcol rimane a livelli elevati, anche in fasce di età a maggiore rischio come quella comprendente la popolazione anziana. Il comportamento a rischio più diffuso tra gli anziani è il consumo abituale eccedentario, verosimilmente in virtù della mancata conoscenza dei limiti da non superare per non incorrere in problemi di salute; per ridurre il rischio negli ultra 65enni, è importante rispettare e non superare il limite giornaliero di consumo pari ad una unità alcolica, che corrisponde a circa 12 grammi di etanolo, soprattutto perché gli effetti dannosi dell’alcol possono essere rafforzati dalla sua interazione con i farmaci. La revisione della letteratura ha fatto emergere importanti spunti, come ad esempio l’insufficienza delle informazioni specifiche sul consumo di alcol nelle classi di età più avanzate, il carente ruolo di prevenzione svolto dagli operatori sanitari e la carenza di progetti di prevenzione sull’alcol specifici per l’anziano. È importante conoscere gli strumenti indispensabili per una corretta diagnosi, che consiste nell’identificazione di problemi e patologie correlate al consumo di bevande alcoliche tramite una anamnesi individuale, familiare, la somministrazione di questionari e test, l’esecuzione di esami biochimici e strumentali, in modo da poter effettuare un intervento breve sul paziente, identificando le problematiche e proponendo obiettivi da raggiungere. La prevenzione e riduzione dell’uso nocivo di alcol da parte degli over 65 passa attraverso lo sviluppo e l’approfondimento di progetti a livelli nazionale e internazionale.