L’impatto della pandemia di COVID-19 sul gioco d’azzardo in Italia: i risultati dello studio Lost in Italy
Alessandra Lugo
Laboratorio di Ricerca
sugli Stili di Vita
Dipartimento di
Epidemiologia Medica
Istituto di Ricerche
Farmacologiche
Mario Negri IRCCS
Milano
Chiara Stival
Laboratorio di Ricerca
sugli Stili di Vita
Dipartimento di
Epidemiologia Medica
Istituto di Ricerche
Farmacologiche
Mario Negri IRCCS
Milano
Silvano Gallus
Laboratorio di Ricerca
sugli Stili di Vita
Dipartimento di
Epidemiologia Medica
Istituto di Ricerche
Farmacologiche
Mario Negri IRCCS
Milano
Articolo di 6 pagine in formato digitale pdf
L’obiettivo di questo studio era quello di valutare gli effetti a breve termine delle restrizioni imposte dal Governo italiano per limitare la diffusione del virus SARS-CoV-2 all’inizio del 2020 sulla pratica del gioco d’azzardo in Italia. Sono stati analizzati i dati raccolti all’interno del progetto “Lost in Italy” nel quale è stata condotta un’indagine online su un campione rappresentativo di 6003 adulti italiani di età compresa tra 18 e 74 anni, reclutati tra il 27 aprile al 3 maggio 2020 (ossia durante il periodo di isolamento forzato a casa). Ai soggetti intervistati, tra le altre informazioni, è stato chiesto di riportare l’attività di gioco d’azzardo, sia in modalità terrestre che online, prima del lockdown e al momento dell’intervista (durante il lockdown). In questo articolo sono riportati i risultati di questo studio che riflettono fedelmente quelli pubblicati sulla rivista Journal of Behavioral Addictions (Lugo et al., 2021). La prevalenza dei partecipanti che hanno riportato qualsiasi forma di gioco d’azzardo è diminuita dal 16,3% prima del lockdown al 9,7% durante il lockdown. Il gioco d’azzardo terrestre è diminuito dal 9,9% al 2,4% e il gioco d’azzardo online dal 9,9% all'8,0%. Tra i giocatori, il tempo mediano dedicato al gioco è aumentato da 4,5 a 5,1 ore al mese. Tra coloro che non giocavano d’azzardo prima del lockdown, l’1,1% ha iniziato a giocare. Tra coloro che giocavano d’azzardo già prima del lockdown, il 19,7% ha aumentato la frequenza o il tempo di gioco. Le analisi statistiche multivariate hanno mostrato un aumento dell’attività di gioco d’azzardo tra i più giovani, nei fumatori, in coloro che utilizzavano sigarette elettroniche, dispositivi a tabacco riscaldato, cannabis e psicofarmaci, e nei soggetti con consumo di alcol a rischio. Inoltre, una bassa qualità della vita, una bassa quantità di ore di sonno, e la presenza di sintomi depressivi e di ansia erano significativamente associati a un aumento dell’attività di gioco d’azzardo durante il lockdown. In conclusione, anche se il gioco d’azzardo è diminuito sostanzialmente durante il lockdown, il tempo trascorso a giocare è leggermente aumentato. La forte relazione trovata tra i fattori che compromettono il benessere psicologico e le altre dipendenze con il gioco d’azzardo sottolinea l’importanza di implementare interventi che siano in grado di prevenire che le popolazioni più vulnerabili aumentino e sviluppino gravi dipendenze da gioco d’azzardo.