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Nessun “ritorno alla normalità” dopo il COVID-19 per le nostre fallimentari politiche sulla droga


The Miriam Hospital Warren Alpert Medical School of Brown University Providence RI, USA

Northeastern University Health in Justice Action Lab University of California

Articolo di 6 pagine in formato pdf
Prima della pandemia di COVID-19, gli addetti ai lavori hanno a lungo sottolineato l’urgenza di una riforma delle politiche sulle droghe basata su salute, sicurezza, diritti civili, giustizia universale, tutela fiscale e altre tematiche ancora. Negli Stati Uniti, le aspettative in merito sono state ampiamente disattese. In risposta al COVID-19, le esigenze di sanità pubblica e di sicurezza sul posto di lavoro hanno rapidamente trasformato alcune pratiche sulla droga, e insieme la loro attuazione. Quasi contemporaneamente, le proteste su scala nazionale contro la violenza e il razzismo ad opera degli organi di polizia hanno messo in luce le responsabilità contingenti della “Guerra alla Droga” nell’alimentare il sistema carcerario. Lo sconvolgimento generato da eventi storici del genere fornisce un’opportunità unica nel secolo in corso per riconsiderare l’architettura normativa delle politiche antidroga e di controllo, negli Stati Uniti e altrove. Anziché recuperare uno status quo fondamentalmente compromesso e iniquo, urge immaginare una nuova politica sulle droghe al servizio della vita, della libertà e della ricerca della felicità.