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Un urgente impulso all’azione: gli interventi di inalazione sicura per ridurre il rischio di trasmissione e di mortalità da COVID-19 tra le persone che fumano crack nel Regno Unito


Department of Public Health, Environments and Society London School of Hygiene & Tropical Medicine London, UK

Articolo di 7 pagine in formato pdf
Il consumo di crack è in aumento nel Regno Unito, con il fumo come principale forma di assunzione. La fornitura di strumenti per l’inalazione sicura di crack è vietata dalla legge britannica. Le pipette usate per fumare il crack sono spesso artigianali e/o difficili da reperire, ciò aumentando il rischio della trasmissione di COVID-19 e il rischio respiratorio in genere. Ciò è motivo di preoccupazione, data l’alta prevalenza di danni alla salute respiratoria come la broncopneumopatia cronico-ostruttiva (BPCO) diffusa tra le persone che fumano droghe illegali. Questo articolo si basa su una revisione del tema e su di un metodo misto che utilizza prove empiriche per sostenere la fornitura di materiale per l’inalazione sicura di crack nel Regno Unito e un’adeguata riforma legale. La revisione degli interventi sull’inalazione del crack illustra i benefici della fornitura di attrezzature per i fumatori in termini di protezione della salute e di aggancio ai servizi. I dati generati da una survey che ha coinvolto 455 PWID (people who inject drugs) londinesi illustrano un’alta prevalenza di uso attuale di crack (66%, n=299). Le analisi qualitative illustrano la percezione soggettiva di una relativa sicurezza nel fumare – coniugata ai resoconti di gravi danni alla salute legati alle vie respiratorie. Ad oggi, l’IDU (injecting drug use) è stato di primaria importanza in relazione alle iniziative di riduzione del danno. È fondamentale che le persone che fumano droghe illegali siano considerate una popolazione vulnerabile per quanto riguarda la trasmissione di COVID-19 e il rischio di morte, con l’implementazione di misure innovative di riduzione del danno come risposta.