L’associazionismo civico e istituzionale per il contrasto al gioco d’azzardo in Italia
Eleonora Pellegrini
Psicologa Psicoterapeuta
Dipartimento Patologia
delle Dipendenze
ASL TO 3 Piemonte
Articolo di 7 pagine in formato digitale pdf
È un dato oramai assodato quello che rileva come tra i determinanti di salute, quelli di natura strettamente sanitaria spieghino tra il 20 e il 30% degli esiti. Si può dire che tale affermazione è ancor più cruciale in un settore come quello del gioco d’azzardo patologico nel quale, a fronte di diverse centinaia di migliaia di persone con comportamento di gioco problematico e/o francamente patologico, vi sono, anche nelle più recenti rilevazioni, meno di 10.000 persone in trattamento nei Servizi pubblici italiani. Quindi è evidente come per la sanità pubblica la partita, in particolare quella relativa a prevenzione, limitazione dei rischi e riduzione del danno si giochi su altri terreni.
Tra gli ambiti cruciali vi è quello dell’iniziativa spontanea di cittadini consapevoli, di amministrazioni locali che toccano con mano quotidianamente i costi sociali ed economici del dilagare dell’offerta di gioco “lecito” in denaro e che provano, con iniziative le più disparate, a porre un argine all’offerta apparentemente incontenibile.