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Comprendere il “social supply” e l’approvvigionamento moderatamente commerciale di sostanze illecite


Department of Sociology Social Policy and Criminology School of Law & Social Justice Building University of Liverpool Griffith Criminology Institute Griffith University Brisbane, Queensland, Australia School of Justice Queensland University of Technology Brisbane, Queensland, Australia

Articolo di 7 pagine in formato pdf
L’approvvigionamento di sostanze illecite è comunemente impantanato in stereotipi e incomprensioni. I tropi popolari che descrivono i mercati delle sostanze sono spesso dipendenti da una serie di miti sulla droga, sui consumatori di droga, sugli spacciatori e sul mercato della droga che un attento esame mina in modo significativo. Fare affidamento su queste metafore tende a dare una visione eccessivamente omogenea e semplificata dei mercati delle sostanze illecite e delle persone che li popolano e ignora livelli significativi di differenziazione. Forme di differenziazione particolarmente importanti, spesso non riconosciute, riguardano coloro per i quali il profitto non è il principale, o, per molti, neppure un significativo motivatore – i cosiddetti “fornitori sociali” di sostanze ricreazionali e i fornitori "minimamente commerciali" di sostanze che creano dipendenza. Questo articolo delinea le questioni chiave della differenziazione nei mercati delle sostanze illegali, fornisce una visione critica delle forme sociali e minimamente commerciali di approvvigionamento e del loro aumento e ne illustra le implicazioni per i sistemi di polizia e di giustizia penale