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Suicidio e morte accidentale tra gli utilizzatori di NPS


Dipartimento di Salute Mentale ASL Roma 2 Professore Straordinario di Metodologia Clinica Università “G. Marconi” “Osservatorio sulle Dipendenze” (ODDPSS) Roma

Articolo di 6 pagine in formato pdf
La diffusione di nuove sostanze psicoattive (NPS) sul mercato di strada e di internet costituisce un fenomeno in continua evoluzione e al contempo una rilevante causa di mortalità tra giovani ed adulti in molti paesi europei. I decessi correlati a queste nuove molecole riguardano sia casi di suicidio che di morte accidentale. La difficoltà nel quantificare l’esatta dimensione di questi numeri è connessa al fatto che le indagini tossicologiche post mortem vengono tuttora effettuate a discrezione degli inquirenti in molti paesi europei e che numerose delle oltre 2000 molecole annoverate come NPS non sono rintracciabili con i comuni kit tossicologici rapidi e risultano perciò difficili da repertare in corso di indagini. La comorbosità tra l’uso di NPS e i disturbi psichiatrici costituisce un punto cruciale nel determinare queste morti, soprattutto per il fatto che entrambe le dimensioni cliniche si correlano con un aumentato rischio di suicidio rispetto alla popolazione generale. In letteratura vengono riportati dati relativi a modalità violente di suicidio dopo l’assunzione di metamfetamina, catinoni sintetici o poliabuso di più sostanze e alcool in combinazione. Numerosi case-report descrivono altresì morti per intossicazione accidentale con singole molecole o combinazioni di sostanze. Nonostante i suicidi e le morti accidentali siano ampiamente rappresentate tra i consumatori di NPS, il fenomeno appare ancora in parte sommerso e sembra necessario effettuare ulteriori studi mirati ad approfondirlo.