La sentenza 32/2014 della Corte Costituzionale ha riesumato la vetero-dicotomia “droghe leggere e pesanti” riaccendendo per la cannabis un confronto a prevalente impronta antiproibizionistica. In coerenza con gli assunti espressi in Premessa, e a seguito della revisione della letteratura scientifica di merito, gli Autori rilevano che sussistono evidenze scientifiche, bio-mediche, bio-medico-legali, tossicologiche e criminologiche che la cannabis, i suoi analoghi, derivati e correlati, producono disabilità e svolgono un ruolo concausale nel determinismo di sinistri stradali lavorativi e di criminalità diretta e indiretta, la cui valenza di pericolosità e di incidenza sulla sicurezza sociale è riproposta all’attenzione e alla responsabilità decisionale degli organi legislativi e di governo delle istituzioni.