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Efficacia e sicurezza della cannabis terapeutica: sintesi di una revisione sistematica


Dipartimento di Epidemiologia del SSR - ASL Roma 1 Regione Lazio

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Articolo di 8 pagine in formato pdf
Anche in Italia, dal 2006, la cannabis può essere prescritta per tipologie di pazienti con sclerosi multipla (SM), dolore neuropatico cronico e per il controllo dei sintomi di nausea e vomito nei pazienti oncologici in trattamento chemioterapico. Questa revisione sistematica presenta la sintesi dei risultati della letteratura internazionale sull’efficacia terapeutica e la sicurezza della cannabis medica per questi pazienti. È stata effettuata una ricerca sistematica della letteratura consultando diverse banche dati elettroniche, tra cui il Registro Centrale Cochrane degli studi controllati, PubMed, ed EMBASE fino a Settembre 2016. Sono stati inclusi gli studi controllati randomizzati (RCT) che valutavano l’efficacia e la sicurezza della cannabis (inclusi estratti e tinture) rispetto al placebo o altri agenti farmacologici. Sono stati inclusi 41 studi controllati randomizzati (RCT) per un totale di 4550 pazienti. Circa il 50% degli studi inclusi sono stati giudicati a basso rischio di bias. La maggior parte dei confronti era verso placebo (80%); solo 8 studi che includevano pazienti oncologici in chemioterapia, confrontavano la cannabis con altri farmaci antiemetici. Le prove di efficacia sono risultate a favore della cannabis, nel confronto col placebo, per la riduzione della spasticità nei pazienti affetti da SM, mentre, nei pazienti con dolore neuropatico cronico, i risultati evidenziavano un effetto, sebbene limitato, della cannabis rispetto al placebo. È incerta l’efficacia della cannabis rispetto al placebo e/o ad altri farmaci antiemetici nel ridurre nausea e vomito nei pazienti oncologici sotto trattamento chemioterapico, anche per la qualità bassa o molto bassa delle prove. Sono necessari ulteriori studi di buona qualità e con maggiori dimensioni campionarie per avere prove di evidenza più robuste.