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La cannabis fra terapia e induzione di psicopatologia


Scuola di Specializzazione in Psichiatria Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale Università di Pisa Istituto di Scienze del Comportamento “G. De Lisio”, Pisa

Scuola di Specializzazione in Psichiatria Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale Università di Pisa Istituto di Scienze del Comportamento “G. De Lisio”, Pisa

Istituto di Scienze del Comportamento “G. De Lisio”, Pisa

Unità Operativa di Psichiatria Unità Sanitaria Locale Toscana Nord-Ovest, Zona della Versilia Viareggio Associazione per l’Utilizzo delle Conoscenze Neuroscientifiche a fini Sociali (AU-CNS) Pietrasanta, Lucca

Istituto di Scienze del Comportamento “G. De Lisio”, Pisa Associazione per l’Utilizzo delle Conoscenze Neuroscientifiche a fini Sociali (AU-CNS) Pietrasanta, Lucca Unità per il Disturbo Duale “VP Dole” Seconda Unità Operativa di Psichiatria Universitaria Ospedale Universitario “Santa Chiara” Università di Pisa

Articolo di 12 pagine in formato pdf
La ricerca sul possibile impiego clinico della cannabis e dei suoi costituenti attivi, ha definito alcuni interessanti fronti di ricerca. Negli ultimi anni, l’interesse sull’attività biologica dei cannabinoidi, ravvivato sulla scia delle conoscenze acquisite in merito alla farmacologia dei cannabinoidi endogeni, è rimasto tuttavia confinato a ipotesi sulle proprietà psicotossiche (sindrome amotivazionale) e al ruolo patoplastico dei suddetti composti in alcune malattie mentali (psicosi croniche da cannabinoidi). La diatriba politica, al di là delle specifiche posizioni, ha invaso inopportunamente il campo della sperimentazione scientifica, cosicché l’approfondimento dei fenomeni da tossicità è proseguito in maniera non associata alle indagini sulle potenzialità terapeutiche di composti attivi sul sistema endocannabinoide