Migranti, fragili e dipendenze - 1

Perdere il contatto con le persone vulnerabili nel bel mezzo di una guerra può significare una crisi umanitaria che si sovrappone a un’altra.

La produzione di metamfetamina in Afghanistan è cominciata nel 2015 proprio per rifornire il mercato iraniano. Sono stati i chimici persiani e gli afgani che avevano lavorato nei laboratori oltreconfine a fornire la necessaria formazione ai “cuochi” locali.

I richiedenti asilo, in definitiva, sono stranieri regolarmente soggiornanti sul territorio ma sovente soffrono di una condizione di maggior vulnerabilità rispetto ad altre categorie di migranti: passano da una precarietà esistenziale nel Paese di origine a una corsa a ostacoli per poter vedere rispettati i loro diritti anche in Italia.

In termini generali, l’ingresso in Italia del cittadino straniero è subordinato al preventivo rilascio, da parte della rappresentanza consolare italiana presente nel paese di origine di questi, di un visto temporaneo recante la specifica ragione per la quale è autorizzato a entrare, che (a sua volta) presuppone un’istruttoria per la verifica delle condizioni e dei mezzi economici che giustificano il “nulla osta” all’arrivo e alla permanenza sul territorio.

La situazione generale italiana, come si evince dalle interviste qualitative, ci restituisce un quadro eterogeneo: dal punto di vista dell’applicazione della normativa, dei differenti flussi migratori con cui i servizi si confrontano, delle difficoltà burocratiche per l’ottenimento delle tessere STP e ENI relative all’accesso ai servizi e alle cure sanitarie.

Dalle testimonianze dirette riportate nel contesto formativo all’interno delle strutture CAS si ha la conferma che il tramadolo è conosciuto e utilizzato nell’area dell’Africa occidentale; le persone lo incontrano anche nella risalita del continente e in particolare in Libia, dove le condizioni carcerarie, e in generale di vita, sono pessime.

L’intreccio tra gli aspetti sociali e quelli sanitari, già tipico delle dipendenze, è ancora più rilevante nelle situazioni di immigrazione.

Doppio ritratto dei duchi di Urbino, Battista Sforza 1467 - 1472. Olio su tavola, Piero della Francesca (1412-1492), Firenze (Italia), Galleria degli Uffizi