Nicotina e sigaretta elettronica: cosa c’è da sapere

Non è facile predire l’effetto della nicotina perché a seconda delle dosi e del tempo di somministrazione può produrre attivazione o desensitizzazione recettoriale.

Rispetto a quanto si conosce sui meccanismi sinaptici responsabili dell’effetto gratificante acuto della nicotina, i fenomeni di neuroadattamento e neuroplasticità conseguenti all’assunzione cronica del farmaco sono relativamente poco chiari.

Poiché il fumo di tabacco è un’abitudine a basso impatto sociale e bassa tossicità psichiatrica, ma ad alta tossicità sistemica, c’è da attendersi che parte delle richieste di sospensione siano motivate dal rischio per la salute, attuale o futuro, anche in presenza di un comportamento che non ha i caratteri di una tossicomania.

La terapia sostitutiva riduce l’intensità della sindrome d’astinenza e del desiderio compulsivo di fumare e contemporaneamente attenua la gratificazione prodotta dal tabacco. Tuttavia, la nicotina assunta nella terapia sostitutiva non è percepita dai fumatori gratificante quanto il fumo da sigaretta a causa della farmacocinetica molto diversa.

La normativa in merito è quindi in evoluzione e può cambiare in tempi anche rapidi, come sempre accade quando i regolamenti debbono inseguire fenomeni sociali di dimensione non prevista, specie se hanno a che fare con problemi relativi alla salute.

Approcciare le sigarette elettroniche in una logica di sanità pubblica può diventare allora paradigmatico nel promuovere, prevenire e tutelare la salute collettiva nei tempi attuali.

Ciò che rende differente la nicotina dei sostituti nicotinici da quella della sigaretta elettronica è che in questa l’erogazione della nicotina si produce con le stesse modalità della sigaretta di tabacco.

Carlo Pellegrini, 1876-1877. Olio su carta montata su tavola, H. G. Edgar Degas (1834-1917). Londra (UK), The National Gallery in prestito dalla Tate Gallery.