Overdose da oppioidi

I meccanismi che hanno portato al disastro americano nel nostro Paese non possono fortunatamente ripetersi, per mancanza di qualsiasi presupposto, primo fra tutti il consumo pro capite di derivati dell’oppio per la terapia del dolore, che in Italia è circa dieci volte inferiore che negli Stati Uniti.

In Europa l’overdose continua a essere la principale causa di morte tra i consumatori di stupefacenti e più di tre quarti delle vittime di overdose sono di sesso maschile.

L’eroina, possiede un basso indice terapeutico, ciò significa che la dose mortale di eroina è di poco superiore alla dose attiva, che dipende a sua volta dalla tolleranza del soggetto.

Contrariamente infatti a quanto emerge dalla letteratura internazionale (EMCDDA, 2016), a cui sono mancate le necessarie fonti e che colloca le prime esperienze di THN nel 1996, anno in cui il naloxone è diventato farmaco da banco, l’avvio della distribuzione in alcuni servizi in Italia è datato 1991, grazie all’iniziativa e alla responsabilità che alcuni medici dei SerT e del privato sociale si sono allora assunti, come rilevato dal presente studio.

motivi di interesse nei confronti della somministrazione del naloxone per via nasale sono molteplici e sono dovuti soprattutto al fatto che esso permette di aggirare alcune problematiche, proprie della via parenterale.

Quindi anche la localizzazione geografica degli eventi di overdose, fatali e non, ha un importante significato informativo in quanto identifica non solo i luoghi dove è necessaria una maggior sorveglianza sanitaria, ma anche dove è probabile che sia presente una maggiore attività di spaccio: ODMAP è una app che integra i dati street-level con strumenti specifici di mappatura digitale.

Se si analizzano nel dettaglio i dati ufficiali disponibili circa la mortalità acuta correlata all’uso di droghe nel nostro Paese e poi si incrociano con le notizie di stampa, se ne ricava che i decessi per overdose accidentale in Italia presentano due caratteristiche, peculiari e distintive: 1. esiste una forte caratterizzazione geografica del fenomeno: la mortalità acuta per droghe è particolarmente elevata in alcune regioni centrali e decisamente bassa nelle regioni meridionali; 2. da alcuni anni, specie nelle regioni del nord-est, si assiste alla comparsa di ‘focolai’ di mortalità, che compaiono improvvisamente e sono caratterizzati da una serie di decessi che si succedono in breve tempo e in una porzione limitata del territorio.

L’idea di parlare di prevenzione, delle overdose come del mero uso di sostanze e di qualsiasi rischio a questo collegato, porta ancora con sé il malsano sospetto che parlarne significhi in qualche modo incentivarne l’uso, far passare l’idea che assumere sostanze possa essere una pratica sicura, asserire che le droghe possono essere sicure oltre che “buone”.

Un necessario ulteriore passaggio consiste nell’esclusione, per chi sollecita soccorsi in presenza di overdose e resta con la vittima sino all’arrivo degli stessi, della sanzione amministrativa prevista dall’art. 75 del testo unico sugli stupefacenti.

Un intervento formativo sui principi di pronto soccorso in caso di overdose porta potenzialmente con sé, “a cascata”, diversi effetti positivi, dal più ovvio ad altri meno evidenti.

Si può ipotizzare che chi fa uso di eroina la identifichi come strumento di piacere e che pertanto un’ideazione suicidaria che la preveda venga percepita come distonica.

Resurrezione di Cristo, 1501-1502. Olio su tavola, Raffaello Sanzio (1483-1520), San Paolo (Brasile), Museo d'Arte di San Paolo.