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Il medico e la terapia come forme di ricompensa


Dipartimento di Neuroscienze Università di Torino Istituto Nazionale di Neuroscienze Torino

Dipartimento di Neuroscienze Università di Torino Istituto Nazionale di Neuroscienze Torino

Articolo di 4 pagine in formato pdf

Quanto accade nel cervello del paziente che cerca sollievo alle proprie sofferenze non è diverso da quello che mettiamo in atto per placare sete, fame, desiderio sessuale e quello per il denaro. In tal senso, la relazione medico-paziente, o più in generale terapeuta-paziente, può essere suddivisa in quattro stadi. Il primo stadio è caratterizzato dalla comparsa di uno o più sintomi che procurano disagio. Nel secondo stadio il paziente cerca sollievo da tale disagio. Nel terzo stadio il paziente incontra il medico, uno speciale tipo di interazione sociale nella quale aspettative, fiducia e speranza giocano un ruolo di primo piano. Il quarto stadio è caratterizzato dal ricevere una terapia in cui, accanto all’eventuale effetto specifico della terapia stessa, il risultato terapeutico spesso deriva da una forte componente psicologica, cioè dall’effetto placebo. Lo studio di questi meccanismi da una prospettiva neurobiologica ed evoluzionistica ci aiuta a capire come le parole, gli atteggiamenti e i comportamenti del terapeuta producano cambiamenti nel cervello del paziente che spesso risultano determinanti per il successo di una terapia.