Il piacere costituisce una questione ineludibile rispetto alla problematica del consumo e della dipendenza da sostanze psicoattive. Pur nel comune denominatore dei correlati biochimici, il piacere assume aspetti polimorfi, declinandosi diversamente non solo per le tipologie di sostanze d’uso, ma soprattutto per il particolare intreccio tra le percezioni, le sensazioni e le rappresentazioni proprie di ciascun consumatore. La porta d’accesso, e la prima fonte del piacere, è il corpo, il corpo del piacere: un piacere cenestesico, per la dominanza della sensazione sull’emozione stessa, al servizio del bisogno. Il corpo è anche il terminale dell’esperienza del piacere: sia perché rappresenta la soluzione “psicosomatica”, piuttosto che psicologica, al dolore e allo stress; sia perchè il corpo della persona dipendente incide su di sé i segni delle vicissitudini della propria sofferenza.