Terapie agoniste: una ricerca dai SerD italiani
Mauro Cibin
Fabio Lugoboni
Il sistema di cura e riabilitazione delle dipendenze
in Italia, multidisciplinare e diffuso sul
territorio, fornisce gratuitamente cura e riabilitazione
ai soggetti con disturbi da uso di
sostanze, disturbi del controllo degli impulsi,
doppia diagnosi.
I Servizi per le Dipendenze (SerD), che del sistema
costituiscono la parte ambulatoriale, sono
nati sull’onda dell’“emergenza eroina” e sono
stati normati con la legge 309/90; in seguito,
in particolare in alcune regioni, si è sviluppata
l’attività di trattamento dei disturbi da uso di
alcol, e più recentemente quella rispetto al gioco
d’azzardo patologico. Nonostante ristrutturazioni
e accorpamenti che ne hanno ridotto il
potenziale terapeutico/riabilitativo e pur essendovi
rilevanti differenze locali e regionali nella
funzionalità dei Servizi, la rete di assistenza alle
dipendenze nel nostro paese costituisce un
unicum nel panorama europeo per capillarità,
capacità di accoglienza, coerenza nella mission.
Questi aspetti si traducono in una forte capacità
di accompagnamento del paziente nelle varie
tappe del percorso terapeutico in una logica
di “continuum care”: aspetto importante per
qualunque patologia di lunga durata, ma particolarmente
nei disturbi da uso di sostanze in cui
è frequente una menomazione delle attitudini
motivazionali e decisionali. Non a caso uno dei
lavori riportati nel presente fascicolo evidenzia
la buona qualità della vita nei pazienti eroinomani
seguiti nei SerD.
In quasi trent’anni di attività i SerD hanno accumulato
un notevole know-how rispetto alla cura
delle dipendenze e in particolare al trattamento
con agonisti, derivante dalla possibilità di seguire
un elevato numero di pazienti senza interruzioni
e per periodi lunghi non solo rispetto
all’uso di sostanze, ma anche rispetto alla salute
fisica e psichica e alle capacità sociali. Questo
patrimonio di conoscenze tuttavia raramente si
è tradotto in pubblicazioni scientifiche, spesso
disperdendosi come tradizione orale, mentre
la ricerca accademica si disinteressava delle dipendenze
o si orientava a descrivere fenomeni
di nicchia come osservabili in realtà giocoforza
ristrette come quelle universitarie.
Per ovviare almeno in parte a questo, è nato oltre
vent’anni fa, su impulso del Servizio di Medicina
delle Dipendenze dell'Azienda Ospedaliera
Universitaria di Verona, il Gruppo InterSerD di
Collaborazione Scientifica (GICS).
Obiettivo del GICS è la promozione della ricerca
scientifica nei SerD in maniera diffusa e “dal
basso”, con un modello organizzativo di “pari
dignità” tra operatori del territorio e ricercatori.
La adesione al GICS è “su progetto”: chi
accetta di collaborare ne è automaticamente
parte; non vi sono tessere o elezioni, non vi è
presidente o tesoriere: il GICS non è una società
scientifica o professionale; cerca di sintonizzare
le competenze scientifiche dell’università con la
grande potenzialità di ricerca di base espressa
dalla rete dei SerD.
Questo numero di MDD raccoglie i risultati
delle più recenti ricerche promosse dal GICS,
con particolare riferimento ai trattamenti agonisti
(con l’aggiunta della ricerca veneziana su
terapia agonista ed alcol). Si tratta in realtà di
due tranche distinte: la prima, che ha indagato
alcuni aspetti rilevanti nella pratica clinica ma
non sufficientemente enfatizzati nella ricerca
internazionale quali la stipsi, le disfunzioni sessuali,
la qualità della vita, il fumo di tabacco,
l’ADHD; la seconda, che ha avuto come oggetto
il misuso endovenoso di agonisti oppioidi e di
benzodiazepine.
In entrambi i “pacchetti” i risultati sono stati
rilevanti, sia ai fini di pubblicazione internazionale,
sia a quelli di miglioramento delle conoscenze
e quindi della qualità delle cure (che è
la cosa che ci sta più a cuore).